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Superbonus, l’iter burocratico è il principale ostacolo

By 2 December 2020June 8th, 2021No Comments

Presentati i risultati di un sondaggio di Italia Solare. Patuanelli: “Studio Ance prevede 100.000 occupati nell’edilizia all’anno e impatto su Pil di 3 punti”

Gli operatori del fotovoltaico, nonostante la complessità dell’iter burocratico, si stanno organizzando per rispondere alle richieste di coloro che vogliono usufruire del Superbonus. Richieste che nell’80% dei casi giungono dai clienti Bnali, i quali spesso optano per lo sconto in fattura come forma di pagamento.

Questi alcuni dei tratti salienti emersi dal sondaggio effettuato da Italia Solare fra i propri associati ed esposto nel corso di un workshop a cui hanno partecipato Andrea Brumgnach, vicepresidente di Italia Solare, Alessandro Carlesso di Heron e Ilaria Bertini, direttrice del dipartimento unità ELcienza energetica di Enea. Nel corso dell’appuntamento on line sono stati approfonditi numerosi aspetti relativi al sistema di cessione del credito e al meccanismo di asseverazioni.

In apertura, Brumgnach ha condiviso i risultati dell’indagine effettuata dal 18 al 25 novembre su un campione di 324 utenti. Il 74% ha detto di essere attivo nel settore del 110%. La committenza proviene per l’80% da clienti Bnali e per il restante 20% da general contractor. Fra questi, come detto, l’86% sceglie lo sconto in fattura.

Ai partecipanti è stato inoltre richiesto di individuare le maggiori criticità della misura introdotta dal DL Rilancio. Al primo posto c’è “l’iter burocratico”, seguito dall’abusivismo edilizio. Nonostante tali diLcoltà, la maggior parte degli intervistati ritiene di poter realizzare da 1 a 3 impianti al mese utilizzando il Superbonus. Il 68%, inoltre, riferisce di essere operativo anche nella detrazione del 50%.

Alla luce di questi risultati, l’associazione ha voluto ricordare alcune proposte per migliorarne l’eLcacia. In primis la proroga al 2024 (QE 20/10). Al momento i partiti di maggioranza hanno presentato un emendamento al Ddl Bilancio che porterebbe la scadenza a Bne 2023 (QE 30/11). Italia Solare suggerisce poi “l’estensione della cessione del credito/sconto in fattura per impianti al 50% e al 65% di pari durata del Superbonus”, oltre che l’allargamento a tutti i complessi scolastici e l’individuazione di “un unico portale e un unico interlocutore”.

Sull’argomento è intervenuto anche il ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. “Grazie a uno studio di Ance, Associazione nazionale costruttori edili, diffuso dall’agenzia per il lavoro Orienta, si stima che il Superbonus porterà 100.000 occupati all’anno nel settore dell’edilizia e in tutto l’indotto, oltre a un impatto sul Pil di 3 punti percentuali con una crescita di 63 miliardi di euro”, ha scritto il ministro su Facebook deBnendo “il nuovo piano Transizione 4.0 e il Superbonus 110%” come “due misure di concreto rilancio per il Paese”.

“Il nostro centro studi ha fatto i conti: a fronte di un esborso dello Stato di circa 13 miliardi di euro, il 110% genera un giro di affari di 42 mld € sull’economia italiana che porta a più entrate per lo Stato di
circa 7,5 mld € e a un risparmio netto per le famiglie di 600 € ogni anno”, ha commentato in una nota

Gabriele Buia, Presidente Ance.

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